Dal marzo 2011 alcune cose sono cambiate e
intanto, il vento, altre foglie ha trascinato con se’, unendole a quelle a noi
più care. Foglie strappate, transumate e lì danzanti, sul suono del brusio dei
tempi prematuramente recisi.
Da quel luogo – e per sempre – ci giunge il
sottile fruscio di quelle foglie sussurranti l’essenza del proprio nome: Mario,
Antonio, Salvatore, Dino, Raffaele, Pino, Lorenzo.
E intanto? Alcune cose sono cambiate, anche
presso il civico numero otto in Via delle Rose in Piano di Sorrento. Infatti
laddove v’era la tipografia: La Moderna,
“somma sapienza” ha voluto che vi sorgesse un nuovo negozio avente
l’eloquente insegna: “ Fascinoso”. Spiazzante messaggio o provvida parola
pregna di significati postumi, infatti:
“
Alcuni dicono che / quando è detta / la parola muore./ Io dico invece che /
proprio quel giorno/ comincia a vivere” -
( Emily Dickinson – Silenzi 1212).
Fu diva Arte che, verso la seconda metà
degli anni settanta, ebbe la bontà di
farmi incontrare con il protagonista delle presenti note. Rammento che
unitamente all’amico Donato Esposito ( tuttora corniciaio in Sant’Agnello), mi
recai presso La Moderna per farmi stampare dei manifesti per una personale di
quadri in Piano.
E
fu proprio tra rumori di macchine - stampatrici, odori di carte, di inchiostri,
diluenti e pulviscolo di piombo che incontrai il tipografo - giornalista:
Lorenzo Piras.
Di lui avevo letto qualche articolo apparso
su il “ Roma” e alcune recensioni dedicate
agli artisti: Filosa e Salvatore Cinque. Confesso che sin da quelle poche
letture, colsi a pieno l’etica morale e la vivezza intellettuale dell’autore.
Dopo
quel primo, casuale incontro, altri ne seguirono sino a diventarne giornalieri,
amicali e vicendevolmente formativi. Sempre con maggior frequenza ed
entusiasmo, salivamo sulla mitica Mini-
minor rossa di Lorenzo e, alle prime luci dell’alba, unitamente a Pino
Galantino, Lello de Martino o altri, ci mettevamo in viaggio per visitare
mostre d’arte di Picasso, Chagall, De Chirico, Guttuso, Manzù, Raffaello,
Michelangelo, Tiziano e altri grandissimi genii di ogni tempo. Ormai,
ogniqualvolta che si presentava l’occasione, la nostra insaziabile voracità di
cultura, sempre più ci spingeva verso Milano, Brescia, Venezia, Firenze, Roma,
Bari e ancora oltre: Parigi, Salisburgo.
Ecco, a quelle istruttive escursioni,
Fortuna volle assommarci un ulteriore dono: il crescente numero di incontri e
amicizie di primissimo profilo culturale infatti, lo scrittore- giornalista: Mario Forgione; il giornalista del “Roma “ e
poi direttore de “Il Giornale di Napoli”: Vittorio Como; gli
scrittori “ Premio Strega”: Michele Prisco e Domenico Rea ; il pittore americano: Randall Morgan ;
l’artista : Pasquale Forgione e tanti, tantissimi altri… finanche : Corrado
Augias, divennero assidui frequentatori - amici
o ospiti d’onore di quel locale che sempre più, nel corso degli
anni
andava divenendo unico fulcro centrale della cultura e fascinoso stimolo per
l’intera penisola sorrentina e oltre.
Il
tutto zampillato dalle congenite qualità di grande coalizzatore e coagulatore
di moti dell’animo dell’ineccepibile, autodidatta empirico : Lorenzo Piras.
Aggiungo che sempre nel corso di quelle
giornaliere frequentazioni, ebbi modo di rilevare che, diversamente dai molti,
Lorenzo non si fermava mai dinanzi alle apparenze, ai luoghi comuni o al gusto
imperante, infatti, il suo innato istinto sapeva che quelle sterili soste
inducevano a buttare via, interi universi poetici o di verità (anche di cronaca) e perciò, ogni attimo di
libertà dal suo lavoro di tipografo e ogni sua risorsa ( anche economica), venivano generosamente profuse o, per
smascherare il malaffare e gli intrighi dei locali, tristi politici e pubblici
maneggioni o, per svelare, valorizzare e far conoscere all’intera collettività
il sommo valore dell’anima: l’Arte.
Altezze e bassezze della vita, tutte
scrutate, meditate e vergate con abile maestria dalla fustigante, limpida penna
di Lorenzo, sempre generosamente tesa a notiziare e dialogare con il prossimo :
informandolo, consigliandolo, innalzandolo, rialzandolo.
E ora che solo alcune cose sono cambiate, la
nostra mente tenta di ricolmare le innanzi dette assenze, elencando qui le
tante indelebili orme che Lorenzo ha inteso donare agli “ amici di sempre”. La
stesura, finanziamento e pubblicazione del libro: “Pittori della penisola
Sorrentina” ( 1977); l’organizzazione delle due manifestazioni musicali: “ Meta
marinara “ ; la cura e pubblicazione dei due volumi di fotografie di Pino
Galatino; la testata del mensile “
Peninsula” ; le tantissime mostre d’arte
curate e organizzate e, tra esse, la più importante: “ Pittori delle due
costiere Sorrentina/ Amalfitana “ ; i tantissimi articoli apparsi su una
moltitudine di giornali.
E
l’elenco potrebbe estendersi ancora oltre. Ma un ricordo posto al margine del
presente scritto ancora bussa alla mia mente: l’irrealizzato desiderio di
Lorenzo di porre in essere una stabile pinacoteca d’arte presso Villa Fondi.
Infatti, ancora prima che apprendesse della sua inesorabile malattia,
unitamente all’estensore del presente scritto e, all’ormai compianto
giornalista Raffaele Riccardi, egli
prese contatti con un politico locale al
fine di effettuare la predetta pinacoteca.
I dipinti ( numero 3 pro- capite) realizzati
dai più significativi artisti dell’intera penisola Sorrentina, sarebbero stati da essi donati
alla comunità carottese per tal fine. Ma, purtroppo, i soliti instancabili, ottusi,
maneggioni pubblici locali, con uno sciame di artifici, eccezioni e pretesti,
fecero sì che si disperdesse quel fattivo, nobile proposito.
Ecco, al paziente lettore chiedo scusa per
quest’ultimo ricordo o codicillo ma, se quella provvida insegna ha
perfettamente inquadrato l’intero operato di Lorenzo Piras, decretandone a
pieno, l’indelebile valore storico per tutta la penisola sorrentina, coevemente
mi permetto di sollecitare i tanti frequentatori, presidenti e relatori
culturali di salotti, salottini e sub- affini di operare seriamente per far sì
che quella, irrealizzata pinacoteca d’arte divenga dovuta realtà recante giusta
dedica alla memoria dell’indimenticabile : Lorenzo Piras.
Nel frattempo, unitamente a “ gli amici di
sempre”, si confida che altre cose cambino e che, di nuovo e finalmente “ Giustizia mosse il mio alto
fattore”.